Questa settimana vogliamo focalizzarci sul quarto e sul quinto diritto umano, i diritti che trattano del divieto di tenere in stato di schiavitù o servitù una persona e del divieto di torturare o recare danni disumani e crudeli.
Siamo sicuri che questi due articoli facciano ufficialmente parte dei diritti umani?, mi verrebbe da chiedere. Mi riesce difficile pensare che questo messaggio sia stato diffuso e compreso globalmente, in quanto mi sembra che schiavitù e torture siano all'ordine del giorno.
Eppure, più che "regole" impartiteci da altri, questi diritti dovrebbero essere intrinsecamente parte di ognuno di noi; anche non conoscendo tali diritti, a nessuno dovrebbe passare in mente di provocare tale sofferenza ai danni di un'altra persona, ai danni di un suo simile.
E proprio qua sorge il problema: la convinzione che esistano persone inferiori, meno importanti, rispetto ad altre; la convinzione che quelle persone non abbiano una prospettiva migliore se non ricondurre tutta la loro vita a servire qualcun altro, qualcuno di più importante. (Ma poi, più importante secondo chi?)
Se pensiamo a schiavitù, torture fisiche e psicologiche, nella nostra mente ricorrono in maniera predominante le immagini di coloro che furono costretti a condizioni pietose nei campi di concentramento durante gli anni del nazismo e queste, seppur ancora attuali e molto discusse, ci sembrano lontane anni luce dalla nostra realtà. È, quindi, bene pensare che casi simili, seppur con minor risalto, avvengono tutt'ora, nel 2017, in luoghi non molto lontani da noi e dalla nostra quotidianità. Mi viene da citare quanto sentito qualche mese fa, ossia della costruzione di campi di lavoro in Russia per "risanare" gli omosessuali, fortificandoli dal punto di vista fisico, poiché erano considerati troppo gracili, e per far loro il lavaggio del cervello, per guarirli da .uella che, evidentemente, è considerata una malattia e non una realtà comune come le altre.
Ritengo quindi che, ad oggi, ci siamo bisogno più che mai di diffondere i diritti di quelle persone considerate come una minoranza (ma che minoranze non sono) e che sia ORA più importante che mai lottare per questi diritti